Dott. Prof. Saverio
Montebianco Abenavoli

Primario Emerito U.O. Epatologia, Centro per lo Studio e la Terapia delle Malattie del Fegato, Azienda Ospedaliera “Mater Domini”, Università “Magna Græcia” di Catanzaro


Specialista in…

L’EPATOLOGIA

È quella branca della medicina che si occupa delle patologie di fegato, della cistifellea e delle vie biliari, nonché la gestione del loro quadro clinico.

Etimologicamente la parola Epatologia è formato da due antiche parole greche: hepar (ηπαρ) o epato (ηπατο) che ha significato di “fegato” ed il suffisso -logia (-λογια) che vuol dire “parola” o “discorso”. Il medico specialista in questo ambito, è chiamato epatologo. Il sospetto diagnostico o la diagnosi certa di una malattia a carico del fegato e delle vie biliari, costituiscono un valido motivo per effettuare una consulenza specialistica epatologica.

Le malattie del fegato sono oggi un problema sanitario di notevole importanza la cui rilevanza medico-sociale è ormai riconosciuta a livello mondiale. I progressi scientifici raggiunti negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi tempi, in tema di epatiti virali acute e croniche, sono stati straordinari e tumultuosi, tanto che per definirli, abbiamo sentito la necessità di scomodare le lettere dell’alfabeto dalla A alla F ed oltre. Tra i Paesi occidentali, l’Italia è al primo posto per la prevalenza delle malattie del fegato. Si stima che nel nostro Paese siano circa 1.600.000 i portatori di virus dell’epatite B e circa 3.000.000 quelli dell’epatite C. Vanno poi ricordati circa 1.500.000 persone dediti all’abuso alcolico che può condurre a varie forme di epatopatia. Circa il 20% di tutti questi individui va incontro nell’arco di un ventennio a cirrosi e una certa quota di essi al tumore del fegato. Infine la steatosi epatica o “fegato grasso”, dato dall’accumulo eccessivo di trigliceridi e di altri grassi nelle cellule del fegato, costituisce la vera emergenza sanitario in ambito epatologico dei nostri giorni, con una prevalenza nella popolazione generale superiore al 30%.
“ALIUS EST QUI SEMINAT ET ALIUS EST QUI METIT”
dal Vangelo di Giovanni 4.37: Gesù afferma che a lui spetta il compito di spargere il seme, ai discepoli la gioia di raccogliere i frutti.

A Maria Teresa, a Ludovico, a Elena, la stella polare ed i punti cardinali della mia esistenza.

Un ricordo vivo per quanti, in comunità di intenti, mi hanno onorato ed arricchito con la loro amicizia, il sentimento più alto e nobile del genere umano.
Un pensiero particolare a: Domenico Antonio Cardone, Guido Calogero, Nino Altomonte, Nino Marazzita, Leonida Repaci, Nunzio Giordano Bruno, Don Sacchetti, Rosario Cassone, Giordano Baietta, Lillo Valensise, William Scalfari, Mario Teti, Vincenzo Corsi, Salvatore Pugliatti, Carmelo Dinaro, Serafino Marsico, Pino Torchia, Angelo Donato, Mario Tassone, Salvatore Venuta, Raffaele Di Blasi, Nino Ioli.