È quella branca della medicina che si occupa delle patologie di fegato,
della cistifellea e delle vie biliari, nonché la gestione del loro quadro clinico.
Etimologicamente la parola Epatologia è formato da due antiche parole greche:
hepar (ηπαρ) o epato (ηπατο) che ha significato di “fegato” ed il suffisso -logia
(-λογια) che vuol dire “parola” o “discorso”. Il medico specialista in questo ambito,
è chiamato epatologo. Il sospetto diagnostico o la diagnosi certa di una malattia a
carico del fegato e delle vie biliari, costituiscono un valido motivo per effettuare
una consulenza specialistica epatologica.
Le malattie del fegato sono oggi un problema sanitario di notevole importanza la cui
rilevanza medico-sociale è ormai riconosciuta a livello mondiale. I progressi scientifici
raggiunti negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi tempi, in tema di epatiti virali
acute e croniche, sono stati straordinari e tumultuosi, tanto che per definirli, abbiamo
sentito la necessità di scomodare le lettere dell’alfabeto dalla A alla F ed oltre.
Tra i Paesi occidentali, l’Italia è al primo posto per la prevalenza delle malattie del fegato.
Si stima che nel nostro Paese siano circa 1.600.000 i portatori di virus dell’epatite B
e circa 3.000.000 quelli dell’epatite C. Vanno poi ricordati circa 1.500.000 persone
dediti all’abuso alcolico che può condurre a varie forme di epatopatia. Circa il 20%
di tutti questi individui va incontro nell’arco di un ventennio a cirrosi e una certa
quota di essi al tumore del fegato. Infine la steatosi epatica o “fegato grasso”, dato
dall’accumulo eccessivo di trigliceridi e di altri grassi nelle cellule del fegato,
costituisce la vera emergenza sanitario in ambito epatologico dei nostri giorni, con
una prevalenza nella popolazione generale superiore al 30%.